È partita nei giorni scorsi la prima esperienza di riabilitazione in acqua specificatamente dedicata alle persone con disabilità della zona Valli Etrusche.

Le persone coinvolte in questo percorso, reso possibile grazie ad un budget annuale di 60mila euro messo a disposizione dall’ASL Toscan nord ovest saranno circa 50 come spiegato da Cristina Laddaga direttore del Dipartimento di Riabilitazione – Area Sud. Si tratta di soggetti individuati in base alle loro disabilità fisiche gravi e gravissime e alle loro necessità di assistenza riabilitativa. Le sedute saranno organizzate con cadenza settimanale per singoli utenti o piccoli gruppi di 2 o 3 persone.

Con la collaborazione della Società della Salute della Zona delle Valli Etrusche guidata da Donatella Pagliacci è stato elaborato un percorso integrato fra Dipartimento di Riabilitazione e Unità di Valutazione Multidimensionale Disabilità (Uvmd) allo scopo di progettare un’attività di prevenzione delle conseguenze secondarie della disabilità fisica grave attraverso un esercizio assistito svolto in un contesto protetto, ma comunque capace di enfatizzare gli aspetti di inclusione sociale e partecipazione. L’obiettivo è quello di individuare una modalità nuova per gestire il mantenimento delle abilità della persona con disabilità: l’attenzione rivolta al recupero funzionale durante le fasi sanitarie si deve così integrare con il “vivere meglio” ricercato nelle fasi socio-assistenziali.

Se l’attività fisica rientra nei corretti stili di vita di tutti, nella persona con disabilità fisica il movimento nell’acqua ha benefici psicofisici generali e costituisce una vera forma di prevenzione. L’acqua rappresenta l’elemento nel quale il movimento può essere effettuato in maniera facilitata grazie ad una riduzione della gravità che si traduce in minor stress articolare e maggior controllo del dolore. In acqua è facilitata l’assunzione della posizione verticale del corpo anche se sospesa, con vantaggi a carico dell’apparato cardio-respiratorio. L’acqua alla giusta temperatura ha anche un effetto compressivo e rilassante sull’apparato muscolare, vantaggio questo che si amplifica nelle persone con disordini motori. Attraverso l’impiego di attrezzature che favoriscono il galleggiamento, la persona disabile può essere aiutata nell’effettuazione di movimenti residui altrimenti poco sollecitati.

L’Azienda USL Toscana nord ovest, nei mesi scorsi, aveva pubblicato un avviso per la sottoscrizione di una convenzione rivolta a strutture del territorio autorizzate e accreditate che potessero mettere a disposizione piscine per ospitare prestazioni di riabilitazione. È stato così che il Centro medico Salus, come riferito da Alessandro Paternostro dirigente della struttura, ha messo a disposizione un piscina con spogliatoi e docce accessibili dove la persona con disabilità può raggiungere in carrozzina il bordo vasca, essere facilmente e in sicurezza sollevata ed immersa in acqua e viceversa.


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